Approfondiamo il profilo professionale del sessuologo e dunque il tipo di risorsa che esso rappresenta per l’individuo e per la coppia. Quando utilizzato in forma generica il titolo di sessuologo può riferirsi a qualsiasi specialista si occupi di sessualità (es. l’andrologo o il ginecologo) ma nella pratica è di fatto utilizzato per definire la figura del sessuologo clinico o psicosessuologo, ovvero lo psicologo psicoterapeuta specializzato in sessuologia clinica.
Il sessuologo è una figura professionale e sanitaria storicamente giovane che nasce negli anni ’70 con la nuova attenzione per la salute e il benessere sessuale dell’uomo e della donna fondando le sue radici nel lavoro scientifico di William Masters e Virginia Johnson (1966; 1970) e successivamente negli sviluppi terapeutici curati dalla psicoanalista e sessuologa statunitense Helen Singer Kaplan (1974; 1979).
Il sessuologo clinico è prima di tutto uno psicologo psicoterapeuta con normale competenza nel condurre un intervento psicologico tradizionale che ha acquisito una specializzazione nella diagnosi e il trattamento delle problematiche sessuali maschili e femminili attraverso le tecniche e i saperi della scienza sessuologica.
Tra le principali competenze del sessuologo clinico la Terapia Sessuale (o Sex Therapy) rappresenta un approccio terapeutico e di coaching per il superamento delle disfunzioni sessuali basato sui principi della psicoterapia cognitivo-comportamentale sviluppati dalla moderna sessuologia nella direzione di una progressiva emancipazione da interferenze come l’ansia da prestazione e altri condizionamenti negativi a favore di un incremento dell’intimità, della comunicazione corporea e della complicità sessuale della coppia.
Un presupposto cardine nello sviluppo dei moderni approcci terapeutici in sessuologia è infatti l’evidenza di come la maggior parte delle difficoltà sessuali siano causate da fattori cognitivi e emotivi perturbanti di cui un esempio molto comune è l’ansia da prestazione nelle sue diverse forme e fenomeni ad essa correlati. Mentre in passato prevaleva la convizione che fosse necessario un trattamento analitico aspecifico e di lunga durata gli studi clinici in ambito sessuologico hanno evidenziato come un intervento terapeutico mirato e diretto sui processi cognitivo-emozionali responsabili del problema consenta una solida risoluzione del problema in tempi molto più ridotti. In tale ottica l’eventuale presenza di conflittualità e fattori intrapsichici profondi viene approfondita e affrontata dal sessuologo solo quando risulti realmente necessario o se rappresenti un’esigenza espressa dal paziente.
La caratteristica più nota della Sex Therapy deriva dalla matrice cognitivo-comportamentale sulla base della quale il sessuologo propone specifici momenti esperenziali utili ad una rielaborazione pratica degli schemi emotivi e comportamentali all’origine del problema sessuale. Le esperienze proposte dal sessuologo sono di volta in volta strutturate sia nelle caratteristiche sia nella loro progressione in base a un’accurata personalizzazione che rispecchia l’unicità del singolo percorso individuale o di coppia e ne accompagna le esigenze evolutive. La rispondenza alle caratteristiche e esigenze della persona rappresenta un elemento fondante l’efficacia terapeutica stessa.
Se l’utilizzo di questo livello esperenziale è la più caratterizzante e si rivela nella maggior parte dei casi uno strumento terapeutico efficace e risolutivo rappresenta oggi soltanto una delle possibili risorse disponibili per affrontare e risolvere una problematica sessuale; infatti in molti casi le esigenze (o preferenze) individuali e di coppia non rendono la Sex Therapy l’opzione elettiva e vengono proposte dal sessuologo modalità di intervento differenziate.
Il sessuologo clinico integra nelle sue competenze gli strumenti offerti da quelle aree della psicoterapia e della psicoanalisi che approfondiscono i vissuti psicologici legati alla corporeità, alla propriocezione e all’espressione emotiva, presupponendo d’altronde come il desiderio, il piacere, il coinvolgimento e l’eccitazione sessuale rappresentino proprio delle particolari forme di manifestazioni emotive e come tali siano il risultato di un substrato somatico e psicofisiologico e del correlato vissuto psicologico-soggettivo.
Da questo punto di vista tra i possibili strumenti utilizzati dal sessuologo sono comprese le tecniche di rilassamento e di consapevolezza corporea, la bioenergetica, il training autogeno, la mindfulness.
La convergenza di interesse nel rapporto mente-corpo è alla base dell’integrazione clinica e di ricerca sviluppata nel centro AISPS di Roma tra la sessuologia clinica e la psicosomatica, due discipline caratterizzate da principi e modelli di intervento ben conciliabili con un indubbio vantaggio sulla possibilità di agire su più livelli nel breve periodo.
Così come il ruolo dello psicologo psicosomatista necessita adeguate competenze nell’ambito della clinica e patologia medica allo stesso modo l’approccio specialistico nell’ambito della sessualità richiede alla figura del sessuologo approfondite conoscenze degli aspetti anatomici e fisiologici della sessualità umana e dei fattori organici (oltre a quelli psicologici e relazionali) che possono essere alla base delle disfunzioni sessuali. In altre parole il sessuologo integra alle competenze specifiche di matrice psicologica le basi principali del sapere medico in tema di sessualità e pur non intervenendo operativamente nella diagnosi e nel trattamento delle eventuali componenti organiche di un problema può orientare quando opportuno per lo specialista di pertinenza.
Il sessuologo opera spesso in un lavoro di equipe con gli specialisti medici di riferimento quando esiste una problematica sessuale di natura organica alla quale concorrono fattori psicologici che aumentano l’incidenza e la gravità della manifestazione.
Anche nelle disfunzioni sessuali di natura psicologica temporaneamente trattate attraverso supporto farmacologico è fondamentale una concomitante consulenza sessuologica che consenta un lavoro alla radice del problema e una rapida emancipazione dal farmaco evitando il frequente fenomeno della dipendenza psicologica dall’ausilio chimico e il protrarsi nel tempo di una condizione disfunzionale così compensata.
Il sessuologo orienta il suo lavoro su principi di autentico benessere e soddisfazione individuale e di coppia e non soltanto sul ripristino di una funzionalità meccanica dell’atto sessuale o sul riferimento ad un parametro preconcetto di “normalità”, essendo fondamentale nell’ambito della salute sessuale il rispetto delle differenze soggettive nei vissuti di soddisfazione e benessere.
Tale attenzione privilegiata alla soggettività e alla libertà di espressione sessuale si concilia nelle competenze del sessuologo con un’attenta analisi e aggiornamento riguardo ai fattori antropologici, sociologici e culturali della sessualità umana.
Autori
Psicologo Sessuologo AISPS Roma
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa AISPS Roma